Honda compie 70 anni

 

Storia

L’azienda è nota anche per le ricerche condotte nel settore della robotica. Realizza più di 14 milioni di motori all’anno e, per questo, è sempre in cima nella classifica dei costruttori nel mondo, quotata in differenti Borse, tra cui quella di Tokyo, dove ha sede, e quella di New York. Sōichirō Honda è il fondatore, da cui la Casa ha preso il nome, e ha iniziato la sua attività nel 1937, costruendo pistoni. È diventato in breve tempo un fornitore di Toyota e ha ampliato sempre più la sua attività in altri settori della meccanica.

Importante anche la diversificazione del logo della Casa, che ha preso diverse forme negli anni e è cambiato anche in base al ramo aziendale di specializzazione. Le auto, a partire dagli anni Sessanta, avevano la classica H argentata che indica l’iniziale del nome, dagli anni Ottanta Honda si è espansa anche con la produzione di berline e coupé di lusso, realizzando la serie Acura, che ha quindi trasformato la classica H in una A. Diverso del tutto, invece, il logo delle moto: le ali spiegate che solitamente vengono impresse sul serbatoio. Un’icona che negli anni ha subito differenti cambiamenti di forme e colori, ma che ha sempre seguito lo sviluppo dei mercati e della tecnologia.

Le Moto

Il 24 settembre del 1948, ben 70 anni fa, ci fu la svolta per Honda. In Giappone c’era necessità di una nuova motorizzazione, un Paese che però, ai tempi, risentiva del secondo conflitto mondiale, in cui la popolazione si trovava in una situazione economica pessima e la benzina scarseggiava. L’idea geniale di Honda fu quella di montare un motore semplice e di piccola cilindrata su un telaio di una bicicletta, dando vita a un veicolo economico, facile da usare, proprio ciò di cui il Giappone aveva bisogno in quel momento.

Man mano l’azienda allargò la sua produzione, realizzando nuovi veicoli, già dagli Sessanta iniziò anche ad espandersi per conquistare altri mercati. In questi anni non fu difficile per la Casa Nipponica conquistare gli appassionati motociclisti di tutto il mondo, visto che le altre aziende presenti sul mercato non avevano la stessa velocità per stare al passo coi tempi e le innovazioni tecnologiche. Negli anni Settanta Honda era quindi il maggior costruttore al mondo di veicoli a due ruote, un primato che continua a mantenere anche oggi.

Le Auto

Fu nel 1960 che l’azienda si spostò anche verso la produzione di automobili, all’inizio solo per il mercato giapponese. Man mano poi cercò di allargarsi un po’ in tutto il mondo, anche grazie alla partecipazione alle gare auto come la Formula 1. Non fu così immediato, però, il suo successo, gli USA non apprezzarono subito quei veicoli così lontani dalla mentalità e dalle dimensioni abituali. Honda non ebbe la vita facile neppure in Europa, erano appena state introdotte delle misure restrittive sulle importazioni di autoveicoli per proteggere la produzione locale.

La Honda Civic è la prima auto che è riuscita ad ottenere una certa notorietà in America, presentata nel 1972. Uno dei vantaggi a favore della vettura, probabilmente, fu la prima grande crisi petrolifera, che fece rivedere in parte le abitudini degli automobilisti degli Stati Uniti, che iniziarono anche ad interessarsi a quelle vetture caratterizzate dall’economicità di esercizio. Nel 1976 la Honda Accord venne presentata oltre oceano e ottenne un successo clamoroso, diventando la berlina più venduta in America negli anni Novanta. Tra l’altro, nello stesso periodo, nell’Ohio venne aperto il primo impianto produttivo giapponese in territorio USA, dopodichè nacquero una serie di linee produttive e venne aperto il quartier generale in California.

Nel 1986 la Casa nipponica realizzò un nuovo marchio, creato per le auto di classe alta; iniziò così la produzione delle berline e coupé Acura, vetture di classe superiore. Nel 1992 Honda lanciò la CRX con motore VTEC da 1.6 litri, che riusciva a sprigionare ben 160 Cv di potenza. Sei anni dopo nacque la S2000, Honda produsse questa spider 2.0 litri aspirata con motore VTEC e 240 Cv di potenza, con un rapporto tra cilindrata e potenza di 120 Cv per litro, mai raggiunto da nessuna vettura con motore aspirato fino a quel momento.

Le gare in Moto

Vero che Honda si stava sempre più impegnando nel mondo delle quattroruoe, ma le sue origini sono comunque motociclistiche e, per questo motivo, non ha mai smesso di mettersi in prima linea nelle gare in moto. Il primo successo della Casa avvenne nel 1966, quando vinse i titoli mondiali riservati ai costruttori per tutte le classi di allora, dalla 50 alla 500.
Sempre più moto e sempre più gare, tre titoli mondiali consecutivi anche nel motocross agli inizi degli anni Ottanta, nel 1982 vinse anche la Parigi-Dakar. Oggi vediamo la Casa partecipare ancora sia in Superbike, che nel Campionato Mondiale Supersport, di trial e anche nelle gare di motocross, dove Tim Gajser ha vinto il mondiale in MX2 nel 2015 e in MXGP l’anno successivo.

Le corse in Auto

Honda ha iniziato a correre in Formula 1 nel 1964, fino al 1968. È tornata poi nel 2006 con la Honda Racing F1 Team, una scuderia a proprio nome. Tra il 1983 e il 1992 è stata fornitrice di motori in F1, con grande successo, e dal 2000 al 2005 nella IndyCar Series, dove oggi è l’unica fornitrice.
A seguito della crisi generale, nel 2008 Honda ha annunciato di voler vendere la scuderia e ritirarsi definitivamente dalle corse motociclistiche. Ross Brawn ha comprato la squadra per 100 milioni di sterline, fondando la Brawn GP che ha esordito nel 2009 con la vittoria doppia di Button e Barrichello nella gara australiana e ha dominato l’intera stagione.
Per quanto riguarda le forniture, dal 2015 al 2017 ha realizzato i motori per la McLaren e da quest’anno invece è fornitore della Scuderia Toro Rosso. Ha creato una serie di motori endotermici alternativi aspirati a ciclo otto e quattro tempi da competizione, gli Honda Indy V8, per i campionati automobilistici nordamericani IndyCar e serie IRL.

I Robot

Honda è nota anche per le ricerche nel campo della robotica, possiede infatti un centro dedicato a questo settore dove è nato il primo robot umanoide nel 1986, un grandissimo risultato; aveva le gambe e una camminata molto simile a quella di un uomo. In questi anni la Casa giapponese ha ottenuto supremazia in questo settore, producendo differenti modelli di robot umanoidi, tra cui due serie, la Experimental Models del 1986 e la Humanoid Prototype Models degli anni Novanta. ASIMO è l’ultimo realizzato, progettato nel 2000, detiene oggi il primato di migliore del mondo, alto 120 cm, sa correre, camminare, salire e scendere le scale, giocare a calcio e bowling. È in grado anche di riconoscere le persone e salutarle.