«Siamo già pronti per l’addio al Diesel Ibridi ed elettrici sono in arrivo»
«Il nostro CR-V è stato il crossover più venduto al mondo nel 2016 e con la nuova versione, arrivata ora in Europa, vogliamo continuare a essere un punto di riferimento nel settore», parola di Alessandro Skerl, direttore vendite europeo di Honda.
Come potete farcela «tagliando» il motore Diesel?
«Il Diesel in Europa è molto importante e la sua evoluzione è stata formidabile: noi stessi abbiamo contribuito con motori dalle emissioni contenute anche senza l’impiego di tecnologie tipo l’iniezione di urea. Ma questo mercato si sta contraendo. E le campagne anti-Diesel degli ultimi tempi potrebbero accelerare la tendenza. Noi non abbiamo mai smesso la ricerca e lo sviluppo e oggi possiamo proporre altre soluzioni vantaggiose, come i piccoli motori turbo a benzina e i propulsori ibridi. Nell’immediato futuro 2/3 della produzione attingerà da questi motori alternativi».
Infatti il CR-V viene proposto a benzina e ibrido.
«Crediamo molto all’ibrido sul CR-V. Il sistema associa al motore 2.0 a benzina due unità elettriche: una migliora le prestazioni del motore endotermico, l’altra ricarica le batterie. In alternativa c’è il 1.5 V-Tec turbo della Civic, elastico e generoso, ideale anche per una vettura delle dimensioni del CR-V».
Ok l’ibrido, ma le elettriche al 100 per cento?
«C’è stata un’accelerazione nel settore del full elettrico e noi l’abbiamo seguita con i concept esposti negli ultimi saloni, anche a Ginevra. Il primo progetto che diventerà un’auto di serie è I’Urban EV. Alla fine del 2018 inizieranno i preordini e nel 2019 arriveranno i primi esemplari».
Sarà simile al concept?
«Le forme sono in evoluzione, ma alla fine non dovrebbero essere molto diverse. Sarà una bella auto a 4 posti lunga circa 38 cm, ideale per la città, E non sarà solo una vettura a uro emissioni, sarà anche un concentrato di multimedialità. La vettura saprà riconoscere i gusti e le abitudini dei proprietari e grazie alla connettività avrà un continuo dialogo con la rete».
Siamo a un passo alla guida autonoma.
«Per noi il guidatore deve rimanere al centro del progetto, pur lasciando una certa autonomia al volante. L’obiettivo è rendere la vita a bordo sempre più facile e rilassante, In fondo siamo giapponesi»,
(via: Corriere Motori)
…basterebbe ci rendessero disponibili le ibride di cui già dispongono….
….altro che tosaerba da 200 km/h…..bah!!
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….e una domandina del genere al dott. Skerl nessuno s’é sognato di farla?
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Che poco reattivi che siamo 😉
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Tutti gli anni la stessa storia mi sembra…Skerl d’altronde prende quello che viene dal Giappone…abbiamo capito che noi contiamo meno di zero (e anche i dirigenti europei…).
Al 100% almeno siamo sicuri che le cose cambieranno anche per noi dal 2020 con l’introduzione delle nuove normative antinquinamento (e finalmente!!)
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